학술논문

내러티브 수단으로서의 전염병 -『데카메론』 『약혼자들』 『전염병 전파자의 소문』을 중심으로-
La pandemia come strumento narrativo -Concentrandosi su Decameron, I Promessi Sposi, Diceria dell’untore-
Document Type
Article
Source
이탈리아어문학 / LETTERE ITALIANE. Dec 31, 2023 70:111
Subject
전염병pandemia
보카치오Boccaccio
데카메론Decameron
만초니Manzoni
약혼자들I promessi sposi
부팔리노Buffalino
전염병 전파자의 소문Diceria dell’untore
코로나바이러스Coronavirus
Language
Korean
ISSN
1598-5598
Abstract
Le piaghe si riflettevano spesso nella letteratura come metafore della vita e del male. La letteratura intendeva epidemie e malattie come la peste nera come una punizione di Dio o un modo nobile per riconoscere il significato della vita e della morte, e le usava come mezzo o soggetto di narrazione per esprimere la realtà e lo spirito dei tempi. Le Opere rappresentative che trattano di malattie infettive nella letteratura italiana includono Decameron di Giovanni Boccaccio, I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni e, in tempi moderni, Diceria dell’untore di Gesualdo Buffalino. Nel Decamerone di Boccaccio, la Morte Nera è stata utilizzata come strumento narrativo per offrire l'opportunità a dieci narratori di incontrarsi e nel stesso tempo la speranza di ricostruire un senso di comunità sociale basato su valori condivisi e l'ideale di una nuova società sono stati espressi. Nei Promessi sposi, Manzoni non solo vede la Peste Nera come uno strumento del bene e del male per realizzare la provvidenza di Dio, ma critica anche l'autocompiacimento e l'incompetenza delle autorità competenti che non sono riuscite a prevenire la diffusione della Peste Nera, l'ignoranza e la superstizione dei comuni cittadini, e si tratta della responsabilità nazionale, dell'illuminazione pubblica e dell'autocoscienza dei popoli che l'Italia unita dovrà portare avanti in futuro. Infine, in Diceria dell’untore di Buffalino, il personaggio-narratore affetto da tubercolosi ha diverse esperienze intellettuali sulla vita e sulla morte, sulla malattia e sulla salute e sulla vita in un sanatorio. La tubercolosi, che era riconosciuta come una malattia romantica, veniva utilizzato come mezzo di riconoscimento di vita e di morte.

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