학술논문

"Offerire a Dio il nostro corpo come vittima mortificata": violenza mistica in Isabella Cristina Berinzaga (1551-1624), Maria Domitilla Galluzzi (1595-1671) e Chiara Isabella Fornari (1697-1744)
Document Type
research-article
Source
Annali d'Italianistica, 2017 Jan 01. 35, 89-117.
Subject
Language
Italian
ISSN
07417527
Abstract
L'indagine si concentra sugli scritti di tre mistiche vissute tra il Cinque e il Settecento, il cui percorso spirituale matura nella temperie pre-quietista e quietista e la cui autorialità, a lungo obliata, è riemersa dal silenzio degli archivi solo in tempi recenti. Attraverso l'analisi comparata dei testi e l'ausilio di strumenti critici postmoderni e di genere, si rileva come il "portato" esistenziale violento che ha plasmato l'adolescenza delle autrici confluisca in un desiderio veemente di "spogliarsi" della fisicità, intesa come sōma (vale a dire come unione biopsichica di corpo e di mente) per raggiungere in totale "annichilazione" (annientamento del sé) la fusione col divino. Gli scritti presi in esame delineano con vivido realismo i crudi percorsi di sofferenza fisica e mentale lungo i quali le mistiche si sforzano di mimare la passione di Cristo e su cui, giorno dopo giorno, distruggono il corpo e lo offrono in "santo sacrificio", in un rituale di cui sono al tempo stesso officianti e vittime sacrificali. In chiusura di saggio si rileva che — se il sacrificio "simbolico" può apparire da un lato come sterile ed inutile implosione autodistruttiva di donne già infragilite e assoggettate dai gravami societari e dottrinali — d'altro canto esso si rivela pure fruttifera via di fuga da contesti ideologici angusti e violenti; il sacrificio permette alle mistiche non solo di costruire un sé autoriale, ma anche di intuire una nuova percezione del divino inteso come spazialità infinita. Agli occhi della posterità, ciò le può accostare idealmente agli spiriti più illuminati delle loro epoche che, in ambito filosofico e scientifico — ed in opposizione ai miopi dettami tridentini — elaborarono i concetti cosmologici di infinità e molteplicità.