학술논문

DIANA, AURELIA E LE ALTRE: ATTRICI E CAPOCOMICHE DELL'ULTIMO DUCA DI MANTOVA.
Document Type
Article
Source
Italica Wratislaviensia. 2019, Vol. 10 Issue 2, p103-117. 15p.
Subject
*Actresses
Bargaining power
Beneficiaries
Archival research
Princes
Historical source material
Royal weddings
Language
Italian
ISSN
2084-4514
Abstract
Il contributo presenta l'attività delle capocomiche Teresa Costantini, Angela Paghetti, Colomba Coppa al servizio di Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers, ultimo duca di Mantova e generoso mecenate. Sulla linea di studi iniziati trenta anni fa sul versante musicologico e delle recenti ricerche storiche, il saggio, condotto su fonti d'archivio, mette in evidenza le responsabilità di ordine artistico, organizzativo e gestionale delle capocomiche della Commedia dell'Arte e ricostruisce da un lato i loro rapporti con Ferdinando Carlo, gli agenti ducali e la corte gonzaghesca; dall'altro con gli impresari veneziani Grimani, con i quali il duca di Mantova aveva stabilito una duratura e generosa collaborazione. Le donne di spettacolo, pregiudizialmente equiparate alle prostitute e beneficiarie di regali e di privilegi, erano raffigurazioni d'amore e di gloria per un principe screditato, la cui schiera di artisti fu però fra le più folte e dinamiche d'Italia. Le attrici si allontanarono progressivamente dai codici della cortigianeria e in qualità di professioniste scritturate e retribuite in denaro vantarono forte potere contrattuale e margini di autonomia; ma furono sottoposte a regole e obblighi soprattutto a Venezia, dove i proprietari dei teatri rendevano disponibili gli spazi solo alle compagnie sotto la protezione dei prìncipi politicamente allineati con la Serenissima. Durante gli anni della cosiddetta guerra di successione spagnola, Diana, Aurelia e le altre si mossero fra Venezia, Mantova e Casale, dove Ferdinando Carlo si era trasferito dopo il blocco di Mantova accompagnato da un variopinto corteggio di donne, musicisti e commedianti. Le disavventure teatrali si incrociarono con le manovre militari nel territorio mantovano e dietro i cambi di destinazione, di programma o di repertorio leggiamo in filigrana la storia di un ducato che aveva smarrito la propria identità e di un mercato teatrale in rapida trasformazione. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

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